Non lo sapevo! La ricetta della curiosità culinaria

Introduzione:
Spesso nella cucina quotidiana ci ritroviamo a preparare piatti tradizionali senza conoscere i piccoli segreti che li rendono davvero speciali. La ricetta che vi presento oggi è una vera sorpresa, una scoperta che potrebbe cambiare il modo in cui vedete un piatto apparentemente semplice. “Non lo sapevo!” è una frase che si sente spesso quando si scoprono trucchi culinari inaspettati, e oggi ve ne svelerò uno che potrebbe stupirvi.

Ingredienti:

500g di pasta (preferibilmente spaghetti o penne)

250g di pomodorini freschi

100g di mozzarella di bufala

2 cucchiai di olio extravergine d’oliva

1 spicchio d’aglio

Basilico fresco

Sale e pepe q.b.

Preparazione:

Inizia cuocendo la pasta in abbondante acqua salata secondo le indicazioni sulla confezione. Scolala al dente e conserva un po’ dell’acqua di cottura.

Mentre la pasta cuoce, riscalda l’olio in una padella ampia e aggiungi lo spicchio d’aglio schiacciato. Lascia rosolare a fuoco basso per qualche minuto per far insaporire l’olio.

Aggiungi i pomodorini tagliati a metà e cuoci per circa 5-7 minuti, finché non iniziano a rilasciare il loro succo. A questo punto, aggiusta di sale e pepe.

Scola la pasta direttamente nella padella con i pomodorini e aggiungi un po’ di acqua di cottura per amalgamare bene il tutto. Mescola delicatamente.

A fuoco spento, aggiungi la mozzarella di bufala tagliata a cubetti e il basilico fresco spezzettato. Mescola per far sciogliere leggermente la mozzarella e distribuire il basilico.

Servi immediatamente, guarnendo con qualche foglia di basilico fresco.

Suggerimenti per la presentazione e la conservazione:
Questa pasta può essere presentata in piatti fondi con una spolverata di pepe nero appena macinato e un filo di olio extravergine d’oliva a crudo. Se desideri conservare il piatto, ti consiglio di riporlo in un contenitore ermetico in frigorifero per un massimo di 2 giorni. Tuttavia, la mozzarella potrebbe perdere la sua cremosità, quindi è sempre meglio gustarla fresca.

Variazione:

vedere il seguito alla pagina successiva

Leave a Comment