La Frandura di Montalto Ligure: Un Tuffo nella Tradizione Liguriana

Introduzione:
La Frandura è una delle specialità più amate della cucina ligure, in particolare di Montalto Ligure, un piccolo e affascinante borgo nell’entroterra della regione. Questo piatto, semplice ma ricco di sapori autentici, racconta la storia di un territorio legato alle tradizioni contadine. La Frandura si prepara con pochi ingredienti freschi e genuini, ma è un piatto che racchiude in sé tutta la ricchezza dei sapori della Liguria.

Ingredienti:

400 g di farina di mais (meglio se di tipo “bramata”)
1 litro di acqua
150 g di formaggio pecorino stagionato (grattugiato)
50 g di burro
Sale q.b.
Pepe nero q.b.
Olio extravergine di oliva (per spennellare)
Istruzioni:

Inizia portando a ebollizione l’acqua in una pentola capiente, aggiungendo un pizzico di sale.
Quando l’acqua è bollente, versa lentamente la farina di mais mescolando continuamente per evitare la formazione di grumi. Continua a mescolare fino a quando la polenta non si addensa (ci vorranno circa 15-20 minuti).
Una volta che la polenta è pronta, aggiungi il burro e il formaggio pecorino grattugiato. Mescola bene fino a quando gli ingredienti non sono completamente amalgamati.
A questo punto, versa la polenta in una teglia o su un piano di legno, livellandola per ottenere uno strato uniforme.
Lascia raffreddare leggermente e taglia la polenta in fette spesse.
Scalda una padella con un filo d’olio extravergine di oliva e, quando è ben calda, cuoci le fette di polenta fino a doratura su entrambi i lati.
Servi la frandura calda, con un’ulteriore spolverata di pecorino e una leggera macinata di pepe nero.
Suggerimenti per servire e conservare:

La frandura è perfetta come piatto unico, accompagnata da un’insalata fresca o da verdure grigliate.
Può essere anche un ottimo contorno per piatti di carne o pesce.
Per conservarla, riponi le fette di polenta in un contenitore ermetico e conservale in frigorifero per 2-3 giorni. Puoi riscaldarle in padella o nel forno per mantenere la croccantezza.
Varianti:

vedere il seguito alla pagina successiva

Leave a Comment